Premio Giuseppe Basile

La creazione di un premio dedicato al Presidente Onorario e Fondatore della Sezione di Teramo, è stato un atto spontaneo ed un gesto naturale. Quasi un automatismo nel riconoscere attraverso questo piccolo riconoscimento il ruolo e la positività di questa figura.

Un Premio Nato per dare un riconoscimento a quei Dirigenti storici che si sono contraddistinti per la loro capacità di formazione continua, che caratterizza l’esperienza arbitrale. Quindi, premiare coloro che hanno lavoratoper anni dietro le quinte, senza cercare la luce dei riflettori, ma capaci di emozionarsi magari dopo 20 o 30 anni di associazione, accompagnando un giovane arbitro al proprio esordio. Persone sempre più rare, vere colonne portanti dell’associazione e punto di riferimento costante negli anni per gli arbitri di ogni livello.

 

Chi è Giueseppe Basile:

 

Giuseppe Basile è “il Presidente” per eccellenza; Presidente Onorario della Sezione di Teramo ne è stato anche fondatore nel 1957. “Pippo” cpme tutti lo chiamavamo, è stato un pilastro della sezione arbitri teramana. Un siciliano trasferitosi in Abruzzocapace di creare intorno a se un movimento ed un gruppo che avrebbe creato la storia di una sezione. Sempre presente in tutte le riunioni, Pippo amava intrattenersi con i giovani, cercando di trasmettere loro tutta la sua passione e conoscenza non solo del regolamento, ma del modo di comportarsi.

“Per essere un Grande Arbitro in mezzo al campo, prima di tutto bisogna essere un Grande Uomo nella vita di tutti i giorni”, questa era la frase di apertura che amava ribadire ad ogni giovane leva. Affermava anche: “É importantissimo frequentare e vivere la sezione atraverso la quale ognuno raggiunge la propria Serie A, non solo come Arbitro ma soprattutto come Uomo, impegnadosi, non vivendo mai di invidie e cercando di scambiarsi le esperienze fatte sui campi di giuoco di ogni categoria con l’obiettivo di migliorarsisempre. Bisogna avere Coraggio, quello che occorre per fare l’arbito, mettendosi sempre in giuoco; occorre anche una certa voglia di graffiare, consapevoli che dietro di voi c’è sempre qualcuno che vorrebbe fare la vostra carriera; fare l’arbitro è un’opportunità, occorre una grande mentalità, dando sempre valore a ciò che si fa e ragionando per obiettivi e non per traguardi”.

Spesso chiudeva il piacevole ed ammaliante discorso affermando: “il Futuro Siete e lo Crostruite Voi stessi… e ricordate: Meglio essere Invidiati che compatiti”.

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